Vulvodinia e comorbilità: 8 condizioni associate al dolore vulvare

Uno studio pubblicato su Obstetrics & Gynecology su oltre mille pazienti ha analizzato il legame tra vulvodinia e comorbilità.  Il risultato è stato che il 66% delle donne affette da vulvodinia riporta almeno un’altra condizione cronica, con conseguente peggioramento dei sintomi e della qualità di vita. . Anche se l’associazione con altre patologie deve essere ulteriormente valutata, sembra ormai evidente che esistono situazioni che possono aumentare il rischio di vulvodinia e viceversa.

Vulvodinia e comorbilità: cosa dicono gli studi e le evidenze cliniche

1. Alterazioni mestruali. Le donne con vulvodinia hanno maggiori probabilità di riportare flussi mestruali più abbondanti che durano più di sei giorni, secondo uno studio. Inoltre le donne con cicli più abbondanti rischiano di più di soffrire di vulvodinia, così come quelle con dolori forti durante il ciclo e quelle con sintomi premestruali. Tra quelle con vulvodinia, la metà ha riportato un cambiamento nel dolore vulvare durante il ciclo (sei su 10 riferiscono di soffrire di più appena prima e durante le mestruazioni). Gli autori suggeriscono l’influenza di fattori ormonali.

2. Disturbi urinari. Diversi studi che hanno analizzato il rapporto tra vulvodinia e comorbilità hanno rilevato che fino al 25-28% delle donne con cistite interstiziale e sindrome del dolore vescicale riferisce di avere anche la vulvodinia. La sindrome del dolore vescicale o della vescica dolorosa è un disturbo contraddistinto da dolore, disagio e senso di pesantezza sovrapubica. La cistite interstiziale è la conferma istologica tramite cistoscopia e biopsia. Ad accomunare vulvodinia e questi disturbi è un difettoso funzionamento della mucosa apicale che riveste l’urotelio e funge da barriera protettiva: ciò determina, in presenza di un’aggressione patogena, il passaggio dei microrganismi, ma anche di sostanze contenute nell’urina, nella zona sottostante.

3. Allergie. È uno degli aspetti meno noti in tema di vulvodinia e comorbilità: chi soffre di allergie, sia alimentari che stagionali, avrebbe maggiori probabilità di incorrere in vestibolodinia provocata, una forma di vulvodinia. Il legame può essere dovuto alla presenza di mastociti (cellule del sistema immunitario) nei tessuti vestibolari. Uno studio ha rilevato che, nel gruppo di studio in oggetto, il 17,5% delle partecipanti ha riferito dolore vulvare. Le donne che presentavano vulvodinia hanno raccontato di avere una storia di orticaria, reazioni allergiche alle punture di insetti e allergie stagionali.

4. Fibromialgia. Quello tra dolore vulvare e fibromialgia è uno dei rapporti più studiati quando si affronta l’argomento vulvodinia e comorbilità. La fibromialgia è una malattia cronica caratterizzata da dolori muscolari diffusi in assenza di segni di infiammazione. Secondo le ricerche, sarebbe presente in circa il 18% delle donne con vestibolodinia provocata: una percentuale molto più alta del 2,2-6% di prevalenza nella popolazione generale. Uno studio uscito nel 2016 su American Journal of Obstetrics and Ginecology ha rilevato che le donne con vulvodinia hanno 3,3 volte più probabilità di avere la fibromialgia. Le cause non sono chiare.

5. Sindrome dell’intestino irritabile o IBS. Le donne con vulvodinia hanno circa due o tre volte più probabilità di soffrire di questo disturbo del tratto digerente, che provoca dolore addominale ricorrente e stipsi o diarrea. È stato suggerito che le due malattie condividano gli stessi percorsi del sistema nervoso, con conseguente sovrastimolazione dei segnali del dolore. Altre spiegazioni possibili includono la disregolazione del sistema immunitario, un disequilibrio nella composizione del microbiota intestinale e lo stress cronico.

6. Depressione e ansia. Quando si parla di vulvodinia e comorbilità, spesso si trascura l’impatto psicologico, concentrandosi sulle patologie fisiche associate. La vulvodinia è risultata fortemente collegata all’aumento dei tassi di depressione, ansia e persino ideazione suicidaria. Gli studi hanno dimostrato che le donne con dolore vulvare hanno una probabilità tre volte maggiore di avere una storia di disturbi dell’umore o di ansia rispetto a quelle sane: sentimenti di vergogna, senso di colpa e isolamento sociale sono i sentimenti più diffusi, secondo uno studio uscito su Journal of Women’s Health nel 2015.

7. Patologie del tessuto connettivo. La sindrome di Ehlers-Danlos (EDS) e i disturbi dello spettro di ipermobilità (HSD), disturbi ereditari del tessuto connettivo, vengono spesso associati alla vulvodinia. Sebbene siano necessarie conferme, i risultati di alcuni lavori condotti negli Stati Uniti suggeriscono che il tasso di vulvodinia nelle donne con EDS/HSD (50%) è molto più elevato rispetto al tasso della popolazione generale (8%). I ricercatori ipotizzano che le anomalie del tessuto connettivo possano predisporre alla vulvodinia.

8. Stanchezza cronica o CFS. Alcuni studi hanno trovato un’associazione tra vulvodinia e rischio aumentato di sindrome da stanchezza cronica, una condizione caratterizzata da astenia grave invalidante di lunga durata (almeno sei mesi), senza causa apparente. I clinici suggeriscono che più della metà delle donne con vulvodinia possono presentare i sintomi della CFS, per motivi ancora ignoti.