4 domande sulla spermidina

Negli ultimi anni, la scienza ha puntato sempre più i riflettori su una molecola particolare: la spermidina. Questo composto naturale sembra infatti avere effetti benefici sull’organismo, tanto da meritare il titolo di “molecola della longevità”. Ma cos’è esattamente la spermidina e come può influenzare la salute e il benessere dell’organismo? Ne abbiamo parlato con la dottoressa Laura Mazzotta, specialista in Igiene e medicina Preventiva, Nutrizione clinica e Medicina Estetica presso l’ambulatorio AEsthe Medica a Ferrara.

1) Che cos’è la spermidina?

La spermidina è una poliammina, una classe di composti organici presenti naturalmente nelle cellule di tutti gli esseri viventi. Il suo nome deriva dal fatto che fu scoperta per la prima volta nel liquido seminale umano, ma oggi sappiamo che è ampiamente distribuita in vari tessuti e organi. La sua funzione principale è quella di supportare la crescita cellulare, la sintesi proteica e il rinnovamento cellulare, processi essenziali per il corretto funzionamento dell’organismo.

2) Perché la si definisce “molecola della longevità”?

La spermidina è considerata una molecola chiave per la longevità grazie alla sua capacità di stimolare l’autofagia, un processo biologico con cui le cellule degradano e riciclano componenti danneggiati o inutilizzati. Questo meccanismo, così importante da aver fatto meritare il Nobel della medicina nel 2016 a Yoshinori Ohsumi, aiuta a mantenere le cellule giovani e funzionali, prevenendo l’invecchiamento precoce e riducendo il rischio di malattie neurodegenerative, cardiovascolari e persino alcuni tipi di tumore.

Studi scientifici hanno dimostrato che un maggiore apporto di spermidina migliora la salute cellulare e riduce lo stress ossidativo, tutto a favore della longevità dell’organismo

3) Quali sono i cibi che la contengono?

Fortunatamente, la spermidina è presente in numerosi alimenti che si portano comunemente in tavola. Tra le fonti principali di spermidina, accanto all’olio di germe di grano che ne è la più ricca ma che va assunto come integratore, si possono elencare:

legumi in particolare i piselli e la soia, con tutti i suoi derivati
cereali integrali, in particolare riso integrale e avena, miglio e amaranto
formaggi stagionati, parmigiano, grana e pecorino, che vanno introdotti comunque sempre in dose controllata
funghi
verdure a foglia verde, come spinaci e broccoli
frutta, in particolare pere, mele e agrumi.

Seguire una dieta ricca di questi alimenti può contribuire a mantenere buoni livelli di spermidina nell’organismo e favorire i suoi effetti benefici. Come del resto al contrario squilibri alimentari e diete scorrette rischiano di far mancare all’organismo l’apporto prezioso di questa molecola.

4) Può essere utile un integratore?

L’interesse verso la spermidina ha portato alla creazione di integratori specifici, utili soprattutto in chi ha difficoltà ad assumerne quantità sufficienti attraverso la dieta. Gli studi suggeriscono che l’integrazione può essere vantaggiosa per rallentare l’invecchiamento cellulare e migliorare funzioni cognitive e cardiache, soprattutto in età avanzata quando la naturale produzione di spermidina si riduce. Tuttavia, è fondamentale affidarsi a prodotti certificati e consultare un medico prima di iniziare l’assunzione, per valutare dosaggi e possibili interazioni con altri farmaci.

5) A livello topico come si comporta?

Oltre all’uso alimentare e integrativo, la spermidina sta guadagnando popolarità anche in ambito cosmetico. Applicata a livello topico viene studiata per il suo potenziale effetto anti-invecchiamento sulla pelle e sui capelli. Sembra infatti che possa stimolare la produzione di collagene ed elastina, le fibre elastiche che danno sostegno alla pelle, contribuendo a migliorare il tono cutaneo e a ridurre la formazione di rughe e cedimenti. Inoltre, alcuni studi suggeriscono che possa favorire la crescita dei capelli, rendendola un ingrediente interessante in shampoo e trattamenti specifici per la caduta.

6) Può servire anche in ambito ginecologico?

Uno studio italiano del 2013 ha dimostrato che la spermidina, associata ad altre molecole più grandi come quella dell’acido ialuronico, migliora il trofismo dei tessuti nell’area intima femminile. Risulta quindi efficace, applicata a livello topico, nel trattamento della secchezza vaginale ma anche nella riduzione del dolore in presenza di patologie come la vestibulodinia.