La causa più comune di secchezza vaginale è il calo degli ormoni estrogeni conseguente alla menopausa. Tuttavia una condizione, anche temporanea, di secchezza può colpire anche le ragazze o le donne adulte in età fertile. Si possono dunque verificare casi di ipoestrogenismo importante anche in ragazze di età giovane che, se predisposte, possono manifestare i sintomi di secchezza se esposte ad alcuni fattori scatenanti. Vediamo i più comuni.
1. Ciclo mestruale. Ogni mese i livelli di estrogeni nel sangue fluttuano, crollando poco prima dell’inizio di un nuovo ciclo mestruale, se l’ovulo non è stato fecondato. La secchezza vaginale che si avverte normalmente appena prima del ciclo è dunque un fenomeno fisiologico dovuto alla ridotta produzione di fluido lubrificante che normalmente riveste le mucose delle pareti della vagina.
2. Depilazioni complete. La moda della depilazione completa dei genitali esterni può comportare un maggior rischio di patologie vulvari. Depilazioni totali ripetute e troppo ravvicinate nel tempo possono modificare il pH e microbiota vaginale. La depilazione a strappo o le sedute di laser o luce pulsata possono alterare lo strato protettivo dei tessuti vulvari, fatto di un mix benefico di cellule desquamate, sebo, acqua e microorganismi buoni, con funzione difensiva, rendendo la cute disidratata, con comparsa di sensazioni di secchezza e fastidio.
3. Pillola anticoncezionale. I contraccettivi a basso dosaggio, assunti per lunghi periodi, comportano importanti scombussolamenti ormonali che si manifestano anche con una ridotta produzione di secrezioni vaginali.
4. Ansia e stress. Disturbi psicologici anche passeggeri possono interferire con lo stato di salute della mucosa vaginale alterando l’assetto ormonale e l’equilibrio del microbiota. Uno stato di malessere generale può essere anche all’origine di un calo della libido, che si manifesta con una mancata lubrificazione durante l’atto sessuale.
5. Errori nell’igiene intima e nell’abbigliamento. L’uso di prodotti locali che alterano il pH, come detergenti profumati, aggressivi, non adeguati, o di lavande vaginali può peggiorare la situazione. Anche l’uso di assorbenti interni è deleterio, così come l’abitudine a indossare indumenti troppo stretti, come perizomi, calze e pantaloni aderenti.
6. Malattie. Alcune infezioni, per esempio da Candida, ma anche infiammazioni e vaginiti, possono provocare secchezza vulvo-vaginale, associata talvolta anche a patologie dermatologiche quali il lichen, o ad alcune malattie autoimmuni come il diabete o la Sindrome di Sjogren, caratterizzata principalmente da secchezza orale e oculare, ma che può coinvolgere anche altri organi e apparati.
7. Fumo e diete eccessive. Secondo la Società italiana studi di medicina della riproduzione, le sostanze contenute nelle sigarette influiscono negativamente sulla circolazione sanguigna e compromettono l’afflusso di sangue all’apparato genitale, favorendo secchezza vaginale, dolore ai rapporti e calo del piacere sessuale. Da evitare anche le diete troppo restrittive, che impattano negativamente sull’equilibrio ormonale.
8. Farmaci e interventi. La disfunzione sessuale indotta dagli antidepressivi è un effetto collaterale associato all’uso prolungato di alcuni farmaci, in particolare gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) e gli inibitori della ricaptazione della serotonina-noradrenalina (SNRI). L’isterectomia invece è un intervento chirurgico che in molti casi comporta una condizione “forzata” di menopausa, con conseguente comparsa dei sintomi associati, tra cui la secchezza vaginale.
9. Gravidanza, post partum e allattamento. Anche dopo il parto si verifica un abbassamento dei livelli di estrogeni con conseguente rischio di incorrere in episodi di secchezza vaginale. Il parto stesso può determinare modificazioni anatomiche importanti: i muscoli e i tessuti del pavimento pelvico si distendono e questo può comportare una ridotta lubrificazione delle zone intime. Durante la gestazione, invece, la lubrificazione di solito aumenta, ma non è infrequente il caso opposto, ovvero la comparsa di secchezza vaginale accompagnata da bruciore.
10. Terapie oncologiche. Il trattamento oncologico per le neoplasie sensibili agli estrogeni, come il tumore al seno, comporta in genere l’induzione sostanziale della menopausa e, dunque, la manifestazione in forma spesso severa dei sintomi tipici della secchezza vaginale. L’incidenza di questa patologia nella forma moderata-severa nelle malate oncologiche ha una prevalenza anche superiore a quelle riportata nelle donne in menopausa naturale.