Ciclo: perché il dolore vulvare peggiora

Quando una donna soffre di dolore vulvare, spesso nota un peggioramento dei sintomi in corrispondenza del ciclo. Succede circa a sei donne su 10 colpite da questa sindrome, dicono le stime.

Il motivo per cui il dolore vulvare peggiora nei giorni del ciclo è riconducibile alla stretta interazione fra sistema endocrino, sistema immunitario e sistema del dolore. «Il periodo mestruale è quello che viene temuto di più dalle donne in età fertile che soffrono di vulvodinia», spiega Monica Costantini, ginecologa. «È molto frequente infatti che chi soffre di dolore vulvare veda peggiorare la sintomatologia nei giorni del ciclo mestruale e/o in quelli immediatamente precedenti, per via della tempesta infiammatoria che caratterizza patologie di questo tipo, come appunto la vulvodinia o, per esempio, l’endometriosi».

I fattori scatenanti del dolore vulvare

Sono tre i motivi principali per cui il dolore vulvare peggiora durante le mestruazioni. In questi casi, infatti, alla base della riacutizzazione del dolore, che può essere generalizzato, cioè coinvolgere l’intera vulva (si parla quindi di vulvodinia), oppure circoscritto all’entrata della vagina, cioè nel vestibolo vulvare (vestibolodinia), o al clitoride (clitoralgia), c’è una complessa catena di eventi che collega il mestruo al peggioramento del dolore.

1) Ormoni in tilt

Da una parte, la caduta “programmata“ dei livelli di estrogeni e progesterone prima del ciclo, dall’altra un’infiammazione locale “fisiologica“ di per sé, perché finalizzata al distacco dell’endometrio (un fenomeno del tutto normale, che si ripete mensilmente), che però in questi casi si accompagna a una parallela esacerbazione dell’infiammazione cronica a carico della vulva tipica della vulvodinia in tutte le sue forme.

2) Infiammazione cronica

L’infiammazione locale che si attiva a livello dell’endometrio durante la mestruazione è limitata nell’intensità e nel tempo, con sintomi lievi e perdite regolari. Il problema, nel caso delle donne affette da vulvodinia, è che questa infiammazione risulta persistente, severa e prolungata. Questo spiega perché il dolore vulvare peggiora in quei giorni.

3) Sistema immunitario iperattivo

Le evidenze istologiche documentano un’iperattività pro-infiammatoria dei mastociti, i “soldati” del nostro sistema immunitario, e motivano l’estrema sensibilità al dolore durante il ciclo. In pratica il sistema di difese naturali risulta perennemente “in allerta” in tutti gli stati patologici, come appunto la vulvodinia, che hanno alla base uno stato cronico di infiammazione.

Si è riscontrata nelle donne affette da dolore vulvare una presenza maggiore di mastociti a livello della vulva ed è stato dimostrato che questi ultimi non solo sono più numerosi ma anche più attivi, cioè sono in grado di “degranulare“, cioè liberare, più molecole infiammatorie nei tessuti, arrivando vicino alle fibre del dolore, che a loro volta proliferano e si superficializzano.

Le soluzioni

«Il consiglio che do alle donne quando il dolore vulvare peggiora nei giorni del ciclo», prosegue la dottoressa Costantini, «è di proseguire il protocollo terapeutico indicato dagli specialisti, senza interruzioni o modifiche, anche perché le normali cure contro i dolori mestruali, come i farmaci analgesici o gli antinfiammatori da assumere per bocca, nella maggior parte dei casi sono inefficaci se alla base c’è una patologia complessa come la vulvodinia».

Inoltre, può essere presa in considerazione l’assunzione continuativa di un contraccettivo o un progestinico per “silenziare“ la mestruazione, cioè ridurre le fluttuazioni ormonali che scatenano i peggioramenti periodici, evitando i picchi ormonali, e abbassare progressivamente il livello di infiammazione cronica, agendo sui fattori predisponenti e di mantenimento. Due studi internazionali hanno dimostrato l’efficacia di una formulazione a base di estradiolo (estrogeno naturale bioidentico) e dienogest nei confronti del dolore pelvico mestruale.

Le regole igieniche durante il ciclo

Attenzione ai lavaggi eccessivi, che possono aggravare la situazione perché aumentano l’infiammazione locale, creando un pericoloso circolo vizioso. Meglio limitarsi a uno o due lavaggi al giorno, utilizzando acqua tiepida e un detergente delicato e non profumato. Riscaldare la zona pelvica con borse calde o termofori può avere un piacevole effetto antidolorifico naturale durante il ciclo (facendo attenzione a non applicare il calore sul basso ventre o direttamente a contatto con la zona vulvare).

La biancheria intima, specialmente durate le mestruazioni, deve essere cambiata spesso, optando per slip comodi, bianchi, di cotone o seta. È bene usare assorbenti esterni in cotone al 100% (da cambiare con frequenza) o le coppette in silicone medicale biocompatibile, o ancora le mutande mestruali in cotone stratificato, lavabili in lavatrice e riutilizzabili. Da ridurre il più possibile l’uso dei salvaslip: creano un ambiente caldo-umido favorevole alla proliferazione batterica, mentre sono da evitare del tutto i tamponi interni e le salviette umidificate.

L’aiuto di gel e creme

Per quanto riguarda i prodotti locali generalmente indicati nel trattamento della vulvodinia, come creme anestetiche o gel a base di spermidina e acido ialuronico dalle proprietà emollienti, idratanti e antinfiammatorie, di solito la cura prevede uno stop durante i giorni del ciclo.

Spiega Costantini: «quando il dolore vulvare peggiora nei giorni del ciclo, se la donna non soffre di mestruo abbondante (menometrorragia), può tranquillamente proseguire l’applicazione del prodotto anche durante i giorni del flusso mestruale».