Chiara Natale: così ho imparato a essere costante nelle cure

Anche la terapia più efficace diventa inutile se viene seguita “a singhiozzo“. Essere costante, o come si dice in temini tecnici la compliance o aderenza terapeutica, cioè la capacità di seguire in modo scrupoloso, le indicazioni del medico, è un elemento fondamentale per il successo di qualsiasi cura, specialmente se riguarda malattie complesse come la vulvodinia. I farmaci spesso richiedono tempo per dare benefici: se si smette dopo pochi giorni, si perde l’efficacia potenziale. Gli esercizi per il pavimento pelvico servono solo se ripetuti con costanza.

Alcune donne infine sottovalutano l’importanza dei prodotti locali: applicano sporadicamente, magari “al bisogno“, le creme o i gel, ma la loro efficacia dipende molto dalla regolarità d’uso. Così i dolori ricompaiono, o peggiorano, con ricadute importanti sul benessere e la qualità di vita.

L’importanza di essere costante nelle cure

Assumere con puntualità i farmaci, applicare regolarmente creme e gel, non saltare controlli medici, esercizi di fisioterapia o sedute di psicoterapia: rispettare queste regole è essenziale. Nel caso della vulvodinia, nello specifico, la compliance fa la differenza tra una vita limitata dal dolore e una più “gestibile“ e attiva e questo è confermato da diversi studi.

Per esempio una ricerca italiana condotta dal gruppo Vu-Net ha evidenziato che il 93,2% delle donne ha aderito al protocollo terapeutico proposto, che includeva farmaci e modifiche dietetiche. Circa l’81% ha riportato miglioramenti significativi dei sintomi, con un conseguente ritorno a una vita sessuale indolore.

La parola all’influencer

Chiara Natale
Chiara Natale

«Quando ben impostate, le terapie per la vulvodinia funzionano e i risultati con il tempo si vedono. Riuscire a svolgerle in modo continuativo è fondamentale», conferma Chiara Natale, influencer e divulgatrice su vulvodinia, ipertono e cistite. «Forse tra gli aspetti più difficili della terapia per la vulvodinia c’è proprio l’essere costante. Tutto parte dalla testa: seguire una cura in modo prolungato, senza cedere, è sempre faticoso e richiede tanti sacrifici, in termini di tempo, energie e denaro.

Serve molta motivazione, soprattutto all’inizio, ma la motivazione stessa è alimentata dai successi. Quando si cominciano a vedere i benefici, la gratificazione cresce e si prosegue con la terapia con nuovo slancio. Se invece la terapia è vista come una costrizione, se non la si segue con convinzione e quindi spesso ci si dimentica di prendere la pastiglia o di applicare la crema, oppure di fare gli esercizi indicati, i miglioramenti non arrivano e l’umore crolla. È un circolo vizioso».

 

I tre consigli di Chiara Natale

«Le terapie sono lunghe: riuscire a non mollare non è per nulla semplice. La vulvodinia ha alti e bassi e la voglia di combattere può venire meno in certi momenti: è del tutto normale. L’ho sperimentato anch’io, ma ho trovato alcune strategie per resistere ai momenti no e andare avanti».

1. Prevedere una routine piacevole legata alla terapia.

«Proviamo a vedere il trattamento come un momento tutto nostro, come la skincare quotidiana o un bagno caldo. Io, per esempio, scelgo di dedicarmi agli esercizi la sera, quando c’è calma e silenzio. Creo un’atmosfera “calda“, con luci soffuse e una candela profumata. Scelgo un podcast che tratti temi che mi appassionano. Così la terapia può diventare un appuntamento quotidiano fatto solo per noi, un modo per prenderci cura del nostro corpo: non un obbligo, ma un momento per volersi bene».

2. Accettare gli alti e i bassi del proprio corpo.

«No ai sensi di colpa! Se sto troppo male, mi capita di saltare: a volte non bisogna “stressare“ la zona. E se per un periodo non riesco ad essere costante, cerco di non colpevolizzarmi: sono umana, posso sbagliare. Basta poi riprendere appena possibile».

3. Non demoralizzarsi quando c’è una ricaduta.

«Imparare a svolgere gli esercizi è molto importante perché tornano utili specialmente nei momenti bui, quando i dolori si riacutizzano. Può succedere: non significa che non stiamo guarendo o che non miglioreremo più! Se sappiamo cosa fare, la volta successiva non ci spaventeremo e avremo un maggior controllo della situazione».