Vitamina B12 per il dolore pelvico: dà davvero dei benefici?  

La Vitamina B12 può giocare un ruolo cruciale contro il dolore pelvico cronico. Questo disturbo è complesso e multifattoriale, potendo avere origine da problemi ginecologici, urologici, o gastrointestinali. Tuttavia, sempre più spesso si riconosce la sua natura neurologica,  (come si verifica nella neuropatia del pudendo o nella vulvodinia con forte componente neuropatica). Ecco allora che si parla di dolore neuropatico. È in queste condizioni di sofferenza nervosa che la Vitamina B12, spesso affiancata da altre vitamine del gruppo B, viene presa in considerazione per supportare la salute delle fibre nervose.

Vitamina B12 per il dolore pelvico: come agisce

La vitamina B12, o cobalamina, è una vitamina idrosolubile essenziale per numerose funzioni vitali: svolge un ruolo cruciale nella sintesi del DNA, nella formazione dei globuli rossi e nel mantenimento dell’integrità del sistema nervoso. La sua importanza per la salute neurologica l’ha resa un elemento di interesse nel trattamento di diverse forme di dolore, in particolare quello di natura neuropatica, che può manifestarsi anche nella regione pelvica. La sua somministrazione in caso di dolore pelvico è motivata dai suoi meccanismi:

  • mantenimento della mielina, la guaina protettiva che riveste le fibre nervose: la B12 garantisce una corretta trasmissione degli impulsi nervosi, riducendo l’irritazione e la sensibilità anomala tipiche del dolore neuropatico;
  • riparazione nervosa: la vitamina B12 è coinvolta nei processi di rigenerazione dei nervi danneggiati e la sua supplementazione può supportare i meccanismi di riparazione;
  • azione antinfiammatoria e antinocicettiva: studi indicano che la B12 può modulare la percezione del dolore agendo su neurotrasmettitori come la serotonina e la noradrenalina, coinvolti nei meccanismi di inibizione del dolore, e sembra esercitare un effetto antinfiammatorio, riducendo la sintesi di mediatori pro-infiammatori;
  • correzione della carenza: in alcuni individui con dolore cronico, una carenza di B12 (spesso latente) può amplificare la percezione del dolore.

Il commento della specialista

Valentina Pecorari
Dott.ssa Valentina Pecorari

«La somministrazione di vitamina B12 in caso di dolore pelvico di origine neuropatica può avere un senso solo in caso di manifesta carenza e sotto forma di integrazione per bocca, con formulazioni orali o sublinguali», commenta Valentina Pecorari, urologa specialista in salute del pavimento pelvico, vulvodinia e incontinenza. «La carenza di vitamina B12 è stata infatti spesso rilevata in pazienti affetti da malattie associate a neuropatia come il diabete, alcolismo, morbo di Parkinson o HIV.

Questo deficit potrebbe essere un fattore di rischio modificabile per la neuropatia in questi individui. Il miglioramento della neuropatia dopo il trattamento suggerisce che il trattamento delle carenze nutrizionali dovrebbe far parte della gestione integrativa delle neuropatie in generale. Da qui si è estrapolato il possibile ruolo anche nella neuropatia vulvare, ma non ci sono articoli indicizzati che ne supportino l’uso».

 

Vitamina B12 per il dolore pelvico: cosa dicono le linee guida

L’integrazione di vitamina B12 è attualmente inclusa nei protocolli terapeutici multidisciplinari per la vulvodinia e la neuropatia del pudendo, come suggerito da molti specialisti nel campo della pelviperineologia e della ginecologia, spesso in sinergia con altre sostanze come l’acido alfa-lipoico e la Palmitoiletanolamide (PEA).

«Il ruolo protettivo di sostanze come l’acido lipoico è dimostrato», sottolinea Pecorari. «Aumenta il glutatione, un antiossidante endogeno coinvolto nella difesa antiossidante, nel metabolismo dei nutrienti e nella regolazione degli eventi cellulari ed è una delle principali cause dello stress ossidativo, coinvolto nelle neuropatie. L’effetto dell’acido lipoico nella vulvodinia è stato documentato da studi indicizzati. La PEA invece è una molecola con importante proprietà antinfiammatorie e analgesiche e dovrebbe essere considerata come un vero e proprio farmaco, più che un integratore».

Non solo integratori

In alcuni casi di vulvodinia localizzata, è possibile sfruttare le proprietà della vitamina B12 anche sotto forma di preparazioni locali (creme, gel, ovuli), sebbene questa via sia meno supportata da studi clinici rispetto alla sistemica, e sia spesso complementare. L’obiettivo è far agire il principio attivo direttamente sulle terminazioni nervose iperattive e infiammate della mucosa vulvare. Anche in questi casi la vitamina B12 è combinata ad altre sostanze come l’acido alfa-lipoico.