Automassaggio pelvico: sono utili i device?

La salute del pavimento pelvico è fondamentale per il benessere femminile. Dolori, tensioni e disfunzioni muscolari in quest’area possono compromettere la qualità della vita, influendo su attività quotidiane, sessualità e postura. Utile soprattutto a chi soffre di patologie croniche come la vulvodinia, l’automassaggio pelvico può aiutare ad alleviare dolore e tensione apportando anche un senso di benessere e rilassamento generale. Oggi esistono dispositivi per l’automassaggio domestico, il il T Flex, che consentono di effettuarlo in piena autonomia, integrando i trattamenti fisioterapici tradizionali.

Come funzionano i device per l’automassaggio pelvico

Si tratta di dispositivi medici certificati, ideati appositamente per l’autotrattamento dei trigger point (punti sensibili presenti nei tessuti muscolari) e dei dolori miofasciali della zona pelvica. Realizzati con materiali ipoallergenici come plastica o silicone medicali, sono morbidi ed ergonomici, dalla forma a bastone flessibile o a serpentina, ideali per raggiungere facilmente i muscoli profondi del pavimento pelvico. Offrono un sollievo mirato e sono semplici da utilizzare senza la necessità di assistenza.

Sono indicati dai fisioterapisti specializzati in riabilitazione pelvica, a completamento del protocollo di fisioterapia, in caso di: vulvodinia, dispareunia (dolore durante i rapporti) o sindrome del dolore pelvico cronico. Utilizzati regolarmente, secondo le indicazioni dello specialista, questi ausili riducono la tensione muscolare e migliorano l’elasticità dei tessuti, supportando il percorso di riabilitazione.

In più, favoriscono la consapevolezza corporea e il rilassamento, migliorando anche la qualità della vita sessuale. I benefici dell’automassaggio possono essere potenziati da tecniche di rilassamento (rilassamento muscolare progressivo, yoga pelvico) e/o dall’uso di strumenti complementari come il biofeedback, il diario del dolore o la riabilitazione posturale.

Device per l’automassaggio pelvico: cosa dice la scienza?

Sebbene l’efficacia specifica di questi device non è ancora supportata da evidenze scientifiche mirate, diversi studi confermano l’utilità delle tecniche manuali, come l’automassaggio miofasciale, nella gestione delle varie patologie causate da ipertono del pavimento pelvico. Questi approcci risultano particolarmente utili in presenza di dolore cronico.

In particolare, un’ampia revisione di studi sulla dispareunia sottolinea che il massaggio intravaginale manuale, chiamato Thiele massage, se eseguito correttamente e con costanza, può apportare benefici tangibili come: miglioramento del dolore, maggior desiderio sessuale, lubrificazione e funzionalità del muscolo elevatore dell’ano, con effetti duraturi fino a sei mesi. 

Come si usano i device per l’ automassaggio pelvico

Prima di iniziare. È fortemente raccomandabile consultare un fisioterapista del pavimento pelvico o un ginecologo specializzato per un’eventuale diagnosi di ipertono o altre condizioni (vulvodinia, dispareunia, sindrome dolorosa pelvica cronica).

Preparazione: lavare il dispositivo con acqua e sapone neutro. Utilizzare un gel a base d’acqua per lubrificare il dispositivo e l’ingresso vaginale o anale e facilitare l’inserimento.

Posizione: sdraiarsi in un luogo tranquillo, in una posizione comoda e rilassata. La posizione più corretta sarà indicata dal professionista: può essere sdraiata supina con ginocchia piegate, oppure laterale fetale, o ancora seduta a gambe divaricate, con supporto dietro la schiena.

Applicazione: respirare profondamente e inserire il dispositivo lentamente, seguendo la curva naturale del bacino. Non forzare: la manovra deve essere indolore o procurare un leggero fastidio al tocco dei trigger point. Uno specchio può essere utile per orientare meglio l’apparecchio durante le prime sessioni.

Massaggio: iniziare l’automassaggio con movimenti lenti e controllati, dirigendosi verso i punti di tensione. Muovere il dispositivo delicatamente: circolare, laterale o avanti-indietro. Cercare aree di tensione: si riconoscono dalla sensazione di resistenza, di “nodo”, o di fastidio localizzato. Quando si trova un trigger point, mantenere una leggera pressione per 30–90 secondi finché non si sente il “rilascio“ muscolare. Evitare movimenti bruschi o un’eccessiva profondità: l’obiettivo è rilassare la muscolatura, non stimolarla.

Respirazione: durante tutta la sessione, respirare profondamente e rilassare i muscoli addominali e glutei. Evitare di “spingere” o di irrigidirsi. Può essere utile contare i respiri (es. 4 secondi inspiro – 6 secondi espiro).

Durata: la sessione può durare dai 5 ai 15 minuti, a seconda della tolleranza e delle indicazioni del terapista che fornirà un programma dettagliato del ciclo di sedute da effettuare. In linea generale, è consigliabile un approccio graduale, finché non si prende confidenza con l’apparecchio e i movimenti giusti da fare: si può iniziare con due sedute a settimana, per poi aumentare a tre, dopo almeno due settimane di utilizzo costante e benefico. Interrompere la sessione (ed eventualmente consultare uno specialista) se: si avverte un dolore acuto o persistente, si notano perdite ematiche, si sente un bruciore o un prurito anomalo o se la pratica, anziché dare sollievo e benessere, procura ansia o disagio.

Pulizia: dopo l’uso, lavare sempre il dispositivo con acqua tiepida e sapone neutro, asciugarlo accuratamente e conservarlo in un’apposita custodia.

Automassaggio pelvico: guida alla scelta dei device

Le linee guida cliniche su ipertono del pavimento pelvico raccomandano la supervisione di fisioterapisti o specialisti. L’utilizzo infatti è semplice, ma è consigliabile farsi istruire preventivamente da un professionista, soprattutto durante le prime applicazioni. L’automassaggio va sempre integrato in un percorso riabilitativo strutturato, per garantire sicurezza e risultati duraturi.

Lo stesso specialista guiderà all’acquisto del dispositivo più idoneo: esistono infatti diversi modelli, con fasce di prezzo differenti (in linea generale si va dai 30 ai 70 euro circa). Alcuni consentono un utilizzo sia vaginale che rettale e hanno anche la funzione di vibrazione, personalizzabile in base alle esigenze e alla problematica da trattare, garantendo un trattamento su misura. In ogni caso, è fondamentale scegliere sempre prodotti certificati, prodotti da aziende riconosciute nel mondo medicale e specializzate in dispositivi per il benessere pelvico.